Perchè cadono i capelli?

Tante sono le attenzioni che, solitamente, donne e uomini pongono nel mantenere i propri capelli curati e in salute; motivo per cui molte volte le patologie ad essi legate, quali alopecia e perdita cospicua, arrivano a minare non solo l’aspetto fisico ma anche, e soprattutto, l’aspetto psicologico di chi ne è colpito.


In questa complessa interazione psico-fisica, che va a crearsi attorno all’insorgenza di un disturbo legato ai capelli, entrano in gioco le piante, che dimostrano essere delle valide alleate. Oltre a trovare larghissimo impiego a livello estetico, come ben noto, aiutando a rendere i capelli più belli, si rivelano infatti molto efficienti anche applicate in ambito patologico, per il trattamento di tutti quei disturbi che costituiscono il campo di interesse della tricologia.

Partiamo dal presupposto che, per il corpo umano, i capelli sono ormai un annesso inutile ai fini della sopravvivenza, ben lontani dal tempo in cui i peli ci proteggevano dal freddo. Per tanto ogni qual volta il corpo avrà bisogno di maggiori risorse energetiche e non trovandole integrate da apporti esterni, andrà a prelevarle dall’interno, privando ciò che non ci è indispensabile, come il capello, di preziose sostanze nutrienti, a favore del mantenimento delle funzioni vitali. Dobbiamo sapere che ogni giorno cadono e nascono capelli, processo che porta al rinnovamento dell’intera chioma nell’arco di dieci anni per le donne e di cinque per gli uomini. Nel caso in cui un fattore di stress, un cambio climatico o una carenza alimentare spinga il nostro corpo a richiedere più energia, avverrà una vasocostrizione a livello della papilla dermica, parte adibita alla generazione delle cellule che formano il capello (cellule germinative). Tale vasocostrizione ha proprio lo scopo di ridurre l’apporto di sostanze ai capelli per convogliare il nutrimento negli organi primari. La papilla dermica, che a questo punto non riceve più un corretto afflusso di sangue, entra in fase Catagen, stadio di stallo che precede la caduta, anticipandone così il normale ricambio fisiologico. In questi casi si manifesta una caduta definita effluvium, caratterizzata dalla perdita improvvisa di capelli, che dà luogo ad un diradamento più o meno importante. Per l’80% dei casi questo tipo di caduta è determinato da periodi di particolare stress, mentre nel restante 20%  può dipendere da fattori quali disfunzioni della tiroide, carenze di ferro o altri sali minerali, ma anche dall’impiego prolungato di farmaci come antiinfiammatori, antipertensivi, ansiolitici, antibiotici. In caso di Effluvium, il rimedio dovrà contemporaneamente frenare la caduta e accelerare la ricrescita. La fitoterapia si rivela qua molto utile: molte piante, l più importante delle quali la peonia rossa, posseggono glicoproteine dette auxine che aiutano la ricrescita e accelerano il processo di riparazione o mitigano gli effetti della caduta. Esistono sia tisane che compresse ma principalmente si possono usare attraverso l’applicazione di lozioni topiche.


Cosa ben diversa è la caduta androgenetica: L’alopecia maschile è causata da un enzima localizzato al livello del follicolo pilifero, quindi in prossimità della radice, che rende il testosterone, ormone capace di bloccare la crescita del pelo, “attivo”. In questi casi, infatti, più che a una caduta assisteremo a un indebolimento e assottigliamento della struttura del capello stesso. I prodotti per le cadute androgenetiche, sia chimici che vegetali, hanno per cui il compito d’impedire all’enzima di idrogenare e quindi attivare il testosterone, rendendo meno evidente l’assottigliamento della struttura. In fitoterapia esistono piante che bloccano l’azione degli ormoni al livello del follicolo pilifero, come la serenoa repens, adottabili come rimedio a tale disturbo.


Ricordiamo che le cure per i capelli devono avere una durata di almeno 3 mesi per poter dare risultati soddisfacenti, perché il ritmo di crescita del capello fa sì che l’effetto della terapia sia apprezzabile solo dopo tale periodo. Altra ragione è che 90 giorni sono il tempo che impiega un capello per il suo processo di rigenerazione e per questo il principio attivo della pianta deve poter aiutare il capello per tutto il periodo.

Sicuramente di valido aiuto a sostenere le terapie per i capelli sarà quello di seguire un alimentazione appropriata. Dal punto di vista della Medicina Tradizionale Cinese gli alimenti utili in questi casi sono: pesce azzurro, legumi, parmigiano, uova, noci, soia, mela, cavolo, semi, zenzero,frutti rossi (in particolare mirtilli e ribes), avena, riso nero o integrale, funghi, olive, alghe e tutti i tipi di germogli.

Detersione

Trattare bene la propria pelle è molto importante, essa è un organo unico e, in quanto tale, il presentarsi di infiammazioni in una determinata zona può avere ripercussioni su tutta la cute: il cuoio capelluto fa parte di questo sistema ed ecco perché, ad esempio, alcune forfore sono addirittura responsabili di irritazioni ascellari.I capelli andrebbero tenuti sciolti la maggior parte del tempo perché la trazione a cui sono obbligati quando sono raccolti nell’elastico, fa sì che non circoli sangue nelle zone interessate e che quindi non arrivi nutrimento ai capelli.

Preparati a base di ortica aiutano a portare sangue lì dove esso non arriverebbe. È possibile applicare i preparati di ortica per esempio sulle zone delle tempie e della fronte, dove spesso troviamo capelli perennemente corti con difficoltà a crescere. La zona subirà un piccolo arrossamento dopo l’utilizzo dell’ortica: durerà pochi minuti, segno del fatto che il prodotto sta svolgendo correttamente la sua azione, per cui durante tutta la giornata il sangue circolerà meglio.
Grazie alle piante e ai rimedi naturali, infine, è possibile conservare la pettinabilità e la lucentezza dei capelli: le donne tendono ad usare balsami, ma è importante che essi non siano fatti con grassi animali perché ingrasserebbero ulteriormente la pelle. Meglio balsami su base vegetale, contenenti mucopolisaccaridi, catene zuccherine complesse che avvolgono il capello e lo rendono elastico e pettinabile, aumentandone il volume e lo spessore. In natura la pianta più ricca di mucopolisaccaridi è l’achillea, mentre la più idratante la liquirizia.

Contrariamente a quello che si crede, i capelli possono essere lavati anche tutti i giorni, l’importante è utilizzare shampoo non aggressivi, motivo per cui i prodotti ad uso frequente sono principalmente su base oleosa.

Andrea Gabrielli Specialista del Benessere, consulenze e trattamenti di Cosmetologia Naturale.